21 Settembre 2023 By Gisel Non attivi

SALUTO

Il saluto più adatto nei vari momenti della giornata. Dal buongiorno all’addio, passando per il confidenziale “ciao”; ma, prevedendo di fermarsi a conversare, al saluto si aggiunge anche signor o signora, facendo seguire anche il cognome, se ricordato.

Un malcostume piuttosto diffuso è soprattutto in ambito lavorativo, per quanto riguarda il saluto,che spesso i dirigenti non rispondono al saluto cortese che i comuni impiegati rivolgono loro, è educazione rispondere al saluto da qualsiasi persona lo riceviamo e qualunque grado.

Per quanto riguarda le donne se una donna anziana viene presentata ad una giovane donna seduta a tavola, la giovane donna si deve alzare dalla sedia? Generalmente la donna non si alza mai. Molto però dipende dall’importanza della persona anziana. Se questa “anziana” è Rita Levi Montalcini non vi alzereste?

In linea generale, quindi: una formula di saluto amichevole, confidenziale, divenuta di uso internazionale è il ciao. Espressione di saluto tra intimi e amici, anche in questo caso non va gridato da un marciapiede all’altro, ma bensì contenuto tra le persone che ne sono oggetto.

Il ciao ha origini venete: s-ciao (o s-ciavo per altri testi) ad indicare: sono tuo schiavo. Il ciao sottintende il tu, forma di allocuzione confidenziale, che si ricambia con persone dello stesso ambiente. Al “tu” che viene da persone anziane, da personaggi importanti, da professori, si risponde con il “lei”. Il linguaggio influisce sulle abitudini e la troppa familiarità di parola, finisce per tradursi in mancanza di riguardi.

La signorina dà sempre del lei agli uomini, vecchi e giovani; alle signore di grandi rispetto, anche il lei. Del tu solo, come uomini, ai fratelli e nipoti.

– “Salve!” in lingua latina augurava “Stai bene”. E’ utilizzato da chi non sa in quale modo salutare una certa persona.

– “Addio” originariamente aveva intendimento augurale: “(ti raccomando) a Dio”. Poi si è trasformato in saluto definitivo.

La stretta di mano, deve avvenire senza indugi che potrebbero procurare imbarazzo, alla persona di riguardo spetta la prima mossa, l’accettazione, o meno; precedenza che vale anche per la donna nei confronti dell’uomo. Per strada, o in un luogo pubblico, il signore stilè (impeccabile), incontrando una signora o una persona di riguardo, accenna al saluto inclinando leggermente il busto, se porta il cappello, lo solleva leggermente. Entrando in un qualsivoglia ambiente, i saluti vanno a tutti i presenti, con precedenza alle persone già conosciute. Salutati da un signore, tutti gli uomini si alzano, sempre e comunque. Anche le giovani ragazze si alzano. Non così le signore, ivi comprese le donne che hanno acquisito questa “etichetta”.

I saluti di una signora, si alzano tutti gli uomini, le giovani ragazze, nonché le amiche più giovani. Un uomo, entrando in un luogo ove vi siano più persone, anche sconosciute, fa un leggero inchino e va a salutare la padrona di casa, poi il consorte di questa. Quindi saluta i presenti secondo l’ordine che gli viene più comodo e senza distinzione di sesso o di età. La propria moglie, se presente, va lasciata per ultima e senza espansione eccessive. Il visitatore prende quindi posto dove predisposto dalla padrona di casa.

SALUTI A TAVOLA

Entrando in un ristorante in compagnia di altre persone, mi è capitato di intravedere una persona di prestigio che era accomodata ad un tavolo adiacente al mio in compagnia di altri commensali. Nell’occasione mi sono limitato a salutare facendo un segno con la testa. Dopo qualche minuto la Signora si è alzata ed è venuta a porgere i saluti. Cosa che io ho ricambiato recandomi al suo tavolo quando ho lasciato il ristorante.

  • Lei si è comportato da perfetto gentiluomo. La signora avrebbe anche potuto esimersi dal venire al suo tavolo.

BACIAMANO

Va fatto sollevando la mano della signora fino a sfiorarla con le labbra. Comunque mai per strada, sulla spiaggia, al bar, in ufficio. E mai a una mano inguantata.

Non si bacia la mano ad alcune delle signore, escludendone altre. Le regola é: tutte o nessuna. E come tutte le regole ha la sua bella eccezione: ad un ricevimento l’uomo può limitarsi a baciare la mano alla padrona di casa, riservando altre signore un inchino.

CONVERSAZIONE

Conversare, ovvero: intrattenersi in piacevole colloquio. Per rendere tale la conversazione ci sono dei sì e dei no da considerare.

Atteggiamenti positivi: – impassibilità anche se “aggrediti” da guasconate; – ascoltare: saper parlare comporta saper tacere. Il silenzio è dei saggi. “La conversazione è nemica del buon vino e della buona cucina”, così avvertiva i suoi commensali il regista del brivido Alfred Hitchcock. – pacatezza: negli atteggiamenti e nel tono di voce, mai prevaricanti.

Atteggiamenti negativi: – interrompere chi sta parlando – monopolizzare l’attenzione: la conversazione deve scivolare, insinuarsi tra tutti i presenti – criticare persone assenti – mettere l’ “io” sul piedistallo – usare, inopportunamente, parole straniere o rientranti nel gergo tecnico, tali da non essere accessibili all’interlocutore – abusare nell’utilizzazione di frasi fatte. – gesticolare: irrita, una gesticolazione invadente.

È dovere del padrone di casa di non lasciar languire la conversazione. Quando questa tende a diventare stentata, esso deve aguzzare la sua intelligenza a trovare sempre nuovi motivi di conversazione. Evitare però i motivi politici, perché spesso questi sono pericolosi alla buona digestione degli invitati. Da considerare tabù nell’idea e nella discussione tra signorine di buona famiglia.

Argomenti qualificati come “indelicati”, “indecenti”, “assolutamente inadatti a essere conosciuti da una dama”: cose “disgustose”, come le funzioni corporali, normali o patologiche, e tutti gli accenni a cose poco pulite.