21 Settembre 2023 By Gisel 0

CONSIGLI UTILI A TAVOLA

CONSIGLI UTILI

Evitate cibi troppo robusti o speziati. Non servite due salse nello stesso pasto a meno che non abbiano sapore e colore molto diversi. Se il piatto principale è particolarmente sostanzioso, è consigliabile preparare un dolce leggero. Evitate di servire porzioni già pronte.

GRISSINI

Se molto friabili, i grissini si portano alla bocca interi, onde non produrre sbriciolamenti. Diversamente, si può preventivamente rompere il pezzetto da portare alla bocca.

OLIVE

Al bar l’oliva piccola si mette in bocca intera. Il nocciolo, deposto nel palmo della mano chiuso a coppa, si mette nel portacenere o nel piattino. L’oliva grande si mangia a piccoli morsi, tenendola tra due dita e depositando poi il nocciolo nel piattino. A tavola l’oliva si prende con la forchetta. Anche il nocciolo, spolpato, trova posto sulla forchetta che si preoccuperà di depositarlo sul bordo del piatto.

ZUCCHERO

Non si mette mai lo zucchero in una tazzina ancora vuota, lo si passa, invece, al momento del caffè o del tè. Se manca la pinzetta, le zollette di zucchero si prendono con due dita.

LIQUORI

I liquori si servono immediatamente prima del caffè. Sempre sorseggiando in minutissimi sorsi.

Dopo il caffè, eventualmente si serve l’acquavite.

I liquori vanno serviti freddi, in bicchieri pure freddi. Diversamente dalle acquaviti che vanno in bicchieri a temperatura ambiente. In quanto all’utilizzo dei bicchieri, meglio piccoli, mai colorati, né in metallo o legno.

OLIVE

Se l’oliva è piccola si mette in bocca intera, mentre il nocciolo, deposto nel palmo della mano si lascerà nel portacenere o nel piattino. Se l’oliva è grande si mangerà a piccoli morsi, tenendola tra due dita, Se siamo a tavola andrà presa sempre con la forchetta, come pure il nocciolo che dalla forchetta sarà accompagnato al bordo del piatto.

CAFFE’

Sarà la padrona di casa ad offrire il caffè, anche due volte se necessario; dopo aver chiesto all’ospite quanto, e se lo desideri addolcito, aggiunge lo zucchero e porge la tazzina.<br>Lo zucchero si mescola muovendo il cucchiaino dall’alto in basso e viceversa mentre la tazzina si tiene con il pollice e l’indice, mentre l’altra mano sorregge il piattino. Attenzione: è un errore gravissimo alzare il mignolo mentre si sorseggia una qualsiasi bevanda.

DESSERT

Questo pasto rappresenta l’ultima parte del pranzo o della cena (infatti la parola “dessert” viene dal francese desservir che significa “sparecchiare”) e raggruppa, nell’ordine: formaggio, dolce, frutta. Per il gelato e le creme si utilizza il cucchiaio; i pasticcini si prendono dal vassoio, unitamente al cartoccio di carta pieghettata che generalmente li accompagna.

Ricordatevi: l’invitato non porta il dessert, salvo che non l’abbia preannunciato al momento dell’invito.

BRINDISI

Deriva da una espressione tedesca di augurio: “bring dir’s” con il significato di “io porgo a te”. Ma stranamente il vocabolo è giunto a noi da altre vie: attraverso lo spagnolo brindis. Non è ammesso astenersi dal brindisi: vale anche per gli astemi, i quali possono limitarsi a sfiorare il bicchiere con le labbra. I onore di persone Nei pranzi ufficiali tutti si alzano per il brindisi, ma senza toccare i bicchieri. Diversamente, nei pranzi privati se il numero dei convitati non supera la ventina è anche possibile rimanere seduti. In ogni caso gli ospiti si adeguano ai “segnali” che partono dall’anfitrione.Non è di buon genere il tocco dei bicchieri. Per fare un brindisi si alza il bicchiere fissando la persona a cui si vuol brindare e che se ne sarà accorta, quindi lo si abbassa, vi si appressano le labbra e si beve qualche sorso, guardando sempre quella persona. Tutti possono proporre il brindisi.

BEVANDA: abbinamento ai cibi, dagli antipasti alla frutta Antipasti di mare – Vini bianchi leggeri e secchi Antipasti di carni – e legumi Vini rosati, secchi o abboccati (es.: Chiaretto del Garda, Rosato del Salento). Se conditi con salse all’aceto o al limone: nessun vino è consigliabile. Ostriche e frutti di mare – Vini bianchi molto secchi, ma di corpo non eccessivo e piuttosto giovani Brodi ristretti – Vini rosati e rossi, abboccati (es.: Bonarda, Barbarossa). Nessun vino se contengono “fumetti” di grandi vini. Minestre in brodo – vini bianchi asciutti, o abboccati, o amabili (es.: Tocai, Verduzzo); vini rosati (es.: Castel del Monte, Cerasuolo) Paste alimentari e risotti – Il condimento condiziona il servizio dei vini. Se a base di pesce: vini bianchi secchi. Se a base di carni: rossi secchi e leggeri. Se a base di cacciagione: rossi robusti. Uova – Vini bianchi asciutti, freschi (es.: Bianco secco dell’Oltrepò) Pesce – Vini bianchi secchi di medio corpo (es.: Verdicchio) Pesci fini – Se preparati con semplici cotture (arrosto, alla griglia): grandi bianchi secchi (es.: Corvo bianco, Vernaccia). Se preparati con salse: vini bianchi abboccati (es.: Orvieto). Zuppa di pesce – vini bianchi abboccati e vellutati (es.: Albana) Arrosti carni bianche – vini rossi, morbidi e di medio corpo (es.: Barbaresco, Ghemme, Carema)Arrosto carni rosse – vini rossi, austeri e di buon corpo (es.: Chianti classico).Lesso e umido – vini rossi, generosi e giovani (es.: Barbera)Pollame – vini rossi leggeri, profumati e asciutti (es.: Bardolino) Cacciagione – vini rossi, profumati e di pieno corpo (es.: Brunello, Gattinara).

SELVAGGINA – vini rossi, di gran corpo, di forte gusto e profumo (es.: Recioto, Amarone) Fegato d’oca se in conserva – spumanti secchi o dolci di grande stoffa. Se fresco: vini rossi di buon corpo, asciutti (es.: Barbaresco, Brunello, Fiorano) Insalata – nessun vinoVerdure vini determinati dalle vivande che le accompagnano Formaggi In linea molto generale – sui formaggi freschi e dolci: vini di medio corpo. Sui formaggi di pieno gusto: vini secchi e asciutti, alcoolici, o spumanti secchi. Ma ogni tipo di formaggio esige una particolare scelta.

DOLCE : – Vini spumanti, dolci e amabili; vini bianchi freschi, dolci e abboccati (es.: Moscato spumante, Cartizze spumante) Gelato -Nessun vino

Frutta: Se non preceduta dal dolce: vini bianchi e rosati, amabili, delicatamente dolci. Diversamente: vini liquorosi dolci. Gli agrumi rifiutano qualsiasi vino.

ACQUA; Se c’è una bevanda che non dovrà davvero mai mancare è proprio l’acqua che, sulla tavola, dovrà essere sempre presente in quantità e non dovrà mai venire mischiata al vino!

PULIRE LA FRUTTA

Banana: tenendola con la mano sinistra, la si sbuccia passando il coltello per tutta la sua lunghezza. Poi, con entrambe le posate, si fanno i pezzetti da portare alla bocca con la forchetta.

Uva: servita in piccoli grappoli, si tiene con la mano sinistra mentre la destra stacca gli acini

Cachi: andranno mangiati con il cucchiaino, e se la padrona di casa vuole evitare difficili operazioni ai suoi ospiti potrà servirli in coppette individuali, già sbucciati e ridotti in crema.

Ciliegie e amarene: si mangiano tenendole per il picciolo, mentre il nocciolo si deposita sul bordo del piatto

Cocomero: dopo aver liberato la nostra fetta di cocomero dai suoi semini, utilizzando il coltello, potremo tagliarlo a pezzetti e mangiarlo con forchetta e coltello

Fichi: tenendoli con la forchetta si tagliano in 4 spicchi, si usa il coltello per staccare la polpa che si porta alla bocca con la forchetta.

Fragole e lamponi: serviti con il picciolo, si portano alla bocca con la mano.

BACINELLA

Se il menù prevede l’uso delle mani, per esempio per mangiare crostini, supplì o olive ascolane, o alimenti con particolari odori come pesce o pollo è bene fornire la tavola di bacinelle lavadita nelle quali sia stata messa una fettina di limone. Non dimenticare di porre sul piattino su cui poggia la bacinella anche un tovagliolino.

ROTAZIONE DELLA FORCHETTA

Quale deve essere il senso di rotazione della forchetta nell’arrotolare la pasta lunga, orario o antiorario? Non è stato mai stabilito un senso orario o antiorario. Non si ruota puntandola nel piatto, ma tenendola leggermente inclinata quasi orizzontale.

IN ORARIO O ANTIORARIO

Quale deve essere il senso di rotazione della forchetta nell’arrotolare la pasta lunga, orario o antiorario? Non è stato mai stabilito un senso orario o antiorario. Non si ruota puntandola nel piatto, ma tenendola leggermente inclinata quasi orizzontale.

IL TOVAGLIOLO

Tra una portata e l’altra, poggiare il tovagliolo

sulla tavola per averlo a disposizione mentre si beve e si conversa. Seduti a tavola il tovagliolo va aperto e appoggiato sulle ginocchia. Serve unicamente per forbire la bocca prima di bere e dopo aver bevuto. Nell’intervallo lo si può appoggiare sulla sinistra.

BUON APPETITO!

Sul buon appetito la controversia è aperta. Tutto è nato quando è arrivata la forchetta, quindi il distacco formale dal cibo. Almeno per la nobiltà. Le consiglio di giocare di rimessa, rispondendo buon appetito quando lo hanno detto gli altri.

In tavola già tagliato. Appoggiato sull’apposito piattino posizionato sopra le posate di sinistra, il pane non va tagliato dal commensale, ma spezzato in bocconi da portare direttamente alla bocca, mai rosicchiato o morso. Mancando il piattino, la posizione del pane è sempre sopra le posate di sinistra. La padrona di casa vigila affinché a nessun commensale venga a mancare il pane. Anche perché gli ospiti non lo possono richiedere. Il pane e il relativo piattino si tolgono dalla tavola prima della frutta e del dolce. Eventuali briciole sparse sulla tovaglia verranno raccolte con la paletta e lo scopino appositi. Il raccogli briciole, elettrico o meno, è da escludersi nei pranzi in “punta di forchetta”. La mollica, se non gradita, va accantonata disponendola sul piattino del pane, evitando di farne palline. Non si intingono pezzi di pane nel vino o nella minestra. Si posano sul pane i pâté e alcuni tipi di formaggio.

PASTASCIUTTA

La pastasciutta si mangia con la sola forchetta. Anche le paste lunghe, come gli spaghetti, non si tagliano, ma si arrotolano attorno alla forchetta, senza l’aiuto del cucchiaio. Confrontati con una pastasciutta, la forchetta non si ruota puntandola sul piatto, ma tenendola leggermente inclinata, quasi orizzontale.

PESCE

Come secondo piatto il pesce precede sempre la carne, anche in una grigliata. Tutti i pesci, con la sola eccezione di quelli inscatolati, esigono le posate da pesce. Indispensabili in un pranzo formale, in altre occasioni il pesce si può mangiare utilizzando la sola forchetta con l’eventuale aiuto di un pezzetto di pane. “Mai il coltello! Crostacei e molluschi richiedono la forchetta. Nei pranzi formali i crostacei sono serviti spolpati ed eventualmente ricomposti nei loro gusci (le chele servono unicamente da decorazione). I molluschi e le ostriche sono disposti aperti sui piatti da portata, eventualmente su ghiaccio tritato. L’aragosta, se servita intera, impone: schiaccianoci per le pinze, la vaschetta lava dita e una grande salviettina. Le piccole aragoste si mangiano con le dita, come i gamberetti.

SELVAGGINA

Si mangia con il coltello e la forchetta, senza portare ossa alla bocca, salvo nell’intimità e a condizione di farlo con delicatezza e con una sola mano. La selvaggina appartiene alla categoria delle carni nere. Si presenta costituita da masse muscolari a struttura compatta con mancanza pressoché assoluta di grasso intermuscolare. Data la maggior durezza delle fibre muscolari rispetto a quelle degli animali domestici, la digeribilità è subordinata ad un adeguato tempo di frollatura. Le controindicazioni riguardano, per la scarsa digeribilità, i bambini i dispeptici e le persone anziane; per al rilevante presenza di sostanze estrattive, gli uricemici e i gottosi. Abbinamento dei vini: rossi,.

VONGOLE COZZE

Molluschi marini non si servono nei pranzi formali. Alla marinara, cioè cotte e presentate nel loro guscio, non si servono nei pranzi formali. Crude possono trovar posto sul piatto dei frutti di mare. Come le ostriche, si staccano con la forchettina e si portano alla bocca. Per gli scarti si prevedono dei piattini o un piatto centrale.

UOVA

Per mangiare le uova non si utilizza il coltello. L’uovo al piatto va servito in tavola nel tegamino di cottura. Si immergono con la forchetta dei pezzetti di pane che poi si portano alla bocca. L’uovo alla coque va servito nell’apposito supporto. Con un cucchiaino si spezza la cima del guscio (i pezzetti si tolgono con le dita). Si mangia con il cucchiaino. Solo nell’intimità è permesso inserire dei pezzetti di pane che si portano alla bocca con il cucchiaino. Le uova fritte richiedono la forchetta; se al prosciutto, la forchetta e coltello; se strapazzate, il cucchiaino o la forchetta.

FORMAGGI

Il formaggio è un’unica portata, quindi la quantità offerta dovrà essere abbastanza abbondante. Per i formaggi duri si userà il coltello e la forchetta mentre per quelli molli il solo coltello se spalmati su bocconi di pane.